top of page

ELICOTTERO CADUTO: SOPRALLUOGO DEL SUPER PERITO, SI PROGETTA IL RECUPERO TRA VARIABILI E IMPREVISTI


Fonte: Abruzzo Web - link

È uno dei maggiori esperti italiani nel mondo degli elicotteri, Stefano Benassi, il consulente della procura della Repubblica dell’Aquila che indaga con il sostituto Simonetta Ciccarelli sull’incidente aereo di martedì di martedì 24 costato la vita a 6 persone nello schianto di un elicottero del 118 sul Monte Cefalone, nel territorio comunale di Lucoli (L’Aquila), quasi al termine di un intervento di soccorso sulle piste da sci. Questa mattina il primo sopralluogo in quota, cominciato intorno a mezzogiorno e durato poco più di due ore, dell’esperto, titolare della società Consulenze Aeronautiche. Con i carabinieri che svolgono le indagini e accompagnato dagli uomini del Soccorso alpino della Guardia di finanza, per primi arrivati a quota 2 mila metri dopo la strage, Benassi ha visitato prima la stazione sciistica di Campo Felice, riscontrando quanto si vedeva dai video circolati in rete di pochi minuti prima dell’impatto, avvenuto nel viaggio di ritorno dopo aver soccorso l’infortunato. È stato trovato il punto dove l’elicottero è atterrato. Il perito, secondo quanto appreso, ancora non ha visionato il materiale che gli ha messo a disposizione il magistrato, non ha avuto il tempo materiale, così è stato informato sul posto di alcuni dettagli. Poi, la salita fino al relitto, scalando un pendio con il 100% di pendenza e il suolo inclinato a 45 gradi, raggiungibile con una camminata di circa un chilometro dalla strada statale 696. La sua attività è stata per il momento di ricognizione, non ha prelevato nulla. Si è cominciato anche a tracciare delle ipotesi sul recupero del relitto. Da fonti presenti emerge cautela perché non si tratta di un’operazione facile. La carlinga è del tutto deformata e non è possibile prevenire prima che cosa accadrà provando a trascinarla via. Domani ci sarà un sopralluogo con altri tecnici delle forze armate e della società costruttrice Agusta per cominciare a progettare l’intervento di recupero, ma si considera probabile che sorgano imprevisti e debbano essere calcolate numerose variabili. Nella zona c’è ancora molta neve, sempre da quanto appreso si affonda fino alla pancia. Le temperature oggi erano più alte rispetto al giorno del disastro, la neve viene definita “pesante” e si sta assestando molto bene, al momento, quindi, non ci sarebbero rischi di slavina nella zona dell’impatto. La visibilità è comunque abbastanza bassa. Alberto Orsini


bottom of page