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Elicottero precipitato, un maxi esperto per far luce sulla tragedia


La pm Cavallo incaricherà il comandante dell'Aeronautica Stefano Benassi. . Anche l’Ansv ha aperto un’inchiesta.


Settepolesini. Continuano giorno e notte le ricerche della carlinga dell’elicottero precipitato a Settepolesini, all’interno della quale i vigili del fuoco e i carabinieri si aspettano di trovare il corpo di Hazem Bayumi, il 73enne imprenditore egiziano residente da anni a Bologna e attivo nel settore dell’edilizia. Era lui il pilota del velivolo esploso in cielo sopra la Cava Sei e inabissatosi nel lago sottostante. Il corpo del passeggero, l’unico recuperato al momento, non ha ancora un nome, almeno per quanto riguarda la stampa. Il corpo non era assicurato al sedile ed è stato ritrovato in una zona isolata del lago, distante dal relitto. Gli inquirenti non sono ancora riusciti a contattare la famiglia tramite il consolato olandese. Si tratta infatti di un uomo di nazionalità ‘orange’ con passaporto inglese.

Ieri mattina sul posto della tragedia sono arrivati anche i Carabinieri del Ris. A loro spetterà il compito di eseguire accertamenti sulle cause che possono aver portato all’esplosione. La pm Barbara Cavallo incaricherà un consulente tecnico per verificare la dinamica di quanto avvenuto, specialmente in merito alle eventuali responsabilità dell’incidente. L’incarico andrà al comandante dell’Aeronautica Stefano Benassi, coordinatore del settore elicotteri per l’Anpac – Associazione nazionale piloti di aviazione commerciale, specialista che svolge consulenze in tutt’Italia in materia di disastri aerei.

Ieri (giovedì 12 ottobre) a cercare di trovare traccia del secondo corpo in mezza all’acqua torbida della cava sono stati i sommozzatori dei Vigili del fuoco di Ravenna, ai quali nella notte daranno il cambio quelli di Bologna.

Oggi invece arriverà un nucleo speciale da Firenze. Gli specialisti del 115 toscano scandaglieranno il lago attraverso strumenti particolari di mappatura dei fondali che potrebbero rivelarsi molto utili. Sul posto, sin dai primi minuti, ci sono sempre, ininterrottamente, anche i Vigili del fuoco volontari di Bondeno.

E se fino a oggi erano emersi o erano stati rinvenuti solo frammenti e rottami dell’elicottero, ieri nel primo pomeriggio le operazioni di recupero hanno visto affiorare un altro pezzo grande dell’ultraleggero. È stato trovato anche un relitto che dovrebbe corrispondere a parte della coda dell’elicottero, contenente la sigla identificativa del velivolo, un Bell 206B JetRanger III, con marche di registrazione T7-HZM.

Da Ferrara intanto si attende l’incarico autoptico sul corpo del passeggero. Prima di questo passaggio, verosimilmente, la procura attenderà il rinvenimento anche del pilota per procedere in maniera congiunta.

Il corpo recuperato, ora in Medicina legale, presenta traumi molto pesanti ma non tali da renderne difficile il riconoscimento.

Riconoscimento reso ancor più difficile, a livello burocratico, dal fatto che il volo in esame era radente al suolo e quindi non prevedeva un piano di volo, ma solo una comunicazione alla torre di controllo dell’area di atterraggio, prevista a Venezia e non a Padova come comunicato in un primo momento.

Alle indagini avviate dalla procura estense si aggiunge quella dell’Agenzia nazionale sicurezza del volo. L’Ansv ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso e un suo investigatore raggiungerà il sito dell’incidente per effettuare il sopralluogo operativo.

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