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Il mistero dell’elicottero caduto. I Ris e l’esperto di incidenti aerei Benassi



Dall’acqua sono stati recuperati un pezzo di motore e le turbine. Ancora disperso il pilota. Il consulente della procura dovrà ricostruire le cause dell’accaduto. Tutte le ipotesi in campo.

Un ‘superconsulente’ esperto di incidenti aerei, in particolare di elicotteri, e i carabinieri del Ris. Sono le carte giocate dalla procura per sciogliere il rebus del disastro di martedì mattina a Settepolesini, dove un elicottero Bell 206B JetRange è precipitato nel lago artificiale che bagna una cava di sabbia, Cava Sei. I carabinieri ‘scientifici’ sono arrivati sul posto ieri mattina, con il compito di repertare nella maniera più corretta i pezzi del velivolo che, mano a mano, i sommozzatori dei vigili del fuoco stanno portando a riva dopo giorni di estenuanti ricerche nelle acque torbide del bacino. Finora sono emerse soltanto alcune parti dell’elicottero, tutte più o meno piccole, oltre alle turbine e un pezzo del motore. Su ogni singolo componente verranno svolti accertamenti specifici, finalizzati alla ricerca di tracce (eventuali perdite di carburante o altro) utili a capire cosa abbia causato l’incidente. Oltre ai Ris, il pubblico ministero Barbara Cavallo ha incaricato anche un esperto di incidenti aerei, Stefano Benassi, il quale sta affiancando l’attività degli investigatori. Parallelamente, a Cava Sei è all’opera anche il consulente dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) che ha aperto una propria inchiesta al fianco di quella penale avviata dalla procura per l’ipotesi di reato di disastro colposo, attualmente senza indagati.

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